Apnea ostruttiva nel sonno ed eventi cardiovascolari dopo intervento coronarico percutaneo
Ci sono pochi dati provenienti da ampi studi di coorte che hanno esaminato il significato prognostico dell’apnea ostruttiva nel sonno ( OSA ) nei pazienti con malattia coronarica.
Si è ipotizzato che l’apnea ostruttiva nel sonno preveda i successivi eventi avversi cardiaci e cerebrovascolari maggiori ( MACCE ) nei pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo ( PCI ).
Lo Sleep and Stent Study era un Registro prospettico, multicentrico, di pazienti trattati con successo con intervento coronarico percutaneo in 5 Paesi.
Tra il 2011 e il 2014, sono stati arruolati 1.748 pazienti eleggibili.
I 1.311 pazienti che hanno completato uno studio del sonno entro 7 giorni dall’intervento coronarico percutaneo hanno costituito la coorte per questa analisi.
Stent medicati sono stati utilizzati nell’80.1% e scaffold vascolari riassorbibili nel 6.3% dei pazienti, e l’apnea ostruttiva nel sonno, definita come un indice apnea-ipopnea di 15 o più eventi per ora, è stata riscontrata nel 45.3% dei casi.
MACCE, un composito di mortalità cardiovascolare, infarto miocardico non-fatale, ictus non-fatale, e rivascolarizzazione non-pianificata, si è verificato in 141 pazienti durante il follow-up mediano di 1.9 anni.
L'incidenza grezza di un MACCE è stata maggiore nel gruppo apnea ostruttiva nel sonno, rispetto al gruppo senza OSA ( stima a 3 anni, 18.9% vs 14.0%; P=0.001 ).
L’apnea ostruttiva nel sonno si è rivelata un predittore di MACCE, con un hazard ratio aggiustato di 1.57 ( P=0.013 ), indipendentemente da età, sesso, etnia, indice di massa corporea, diabete mellito e ipertensione.
In conclusione, l’apnea ostruttiva nel sonno è indipendentemente associata a successivi MACCE in pazienti sottoposti ad intervento coronarico percutaneo.
È necessaria la valutazione di approcci terapeutici per mitigare il rischio associato con l’apnea ostruttiva nel sonno. ( Xagena2016 )
Lee CH et al, Circulation 2016; 133: 2008-2017
Cardio2016 Pneumo2016
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